NEI DINTORNI
nei dintorni
Da un po' di tempo cercavo da quelle parti un hotel o un agriturismo o un bed&breakfast.
Qualcosa, insomma, che mi consentisse di essere in una posizione strategica in Val d'Orcia, al centro di quel territorio che - nel giugno del 2004 - è stato iscritto dall'Assemblea dell'Unesco nella lista dei beni che formano il Patrimonio Mondiale dell'Umanità, in quanto "unico al mondo ed eccezionale per il suo paesaggio culturale".
Nel Dicembre di quell'anno, capitando all'Hotel Posta Marcucci - che era al completo - ho avuto la fortuna di avere dal giovane alla reception il numero di telefono di Sergio ...
Il territorio della Val d'Orcia comprende cinque comuni : Castiglione d'Orcia, Montalcino, San Quirico d'Orcia, Pienza e Radicofani.
Castiglione d'Orcia -
Meritevole di una visita, nel centro storico, è la caratteristica Piazza Il Vecchietta (dedicata a Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, pittore e scultore), ma anche le viuzze del borgo meritano un giro.
Bello è poi anche il borgo medioevale di Rocca d'Orcia, dove sorge la Rocca di Tintinnano con Cassero, da cui si gode di un bel panorama della Val d'Orcia (vale la pena di salire al Cassero).
E da non perdere, poi, la visita a Bagni San Filippo, centro termale con acque sulfuree e ricche di carbonato di calcio (sgorgano a temperature che variano dai 25° ai 52° e si dice che siano migliori per proprietà terapeutiche rispetto a quelle di Saturnia). Gli stabilimenti termali sono aperti al pubblico. Portatevi costume e salviettone!... Anche perchè, volendo, è possibile fare il bagno nellevasche naturali nei pressi del Fosso Bianco (un caratteristico insieme di concrezioni calcaree - non ci si arriva dagli stabilimenti termali, ma da un sentiero che parte un centinaio di metri poco più in là sulla strada).
A Gallina, fraz. di Castiglione d'Orcia lungo la Cassia (5 km da "La Poderina"), non c'è ... nulla di particolare, se non che da qui passa il 43° parallelo - la stessa latitudine di Boston...
San Quirico d'Orcia(la sento quasi come la mia cittadina d'adozione nella valle dell'Orcia...
Un po' come Sexten tra le Sextener Dolomiten, in Pusteria).
Nel teritorio di S.Quirico, ma quasi al confine con Castiglione c'è il borgo di Bagno Vignoni, nel cui centro - al posto della piazza principale - si trova una grande vasca termale, famosa già ai tempi di S.Caterina da Siena (alla quale è dedicato il portico su uno dei lati della vasca) e di Lorenzo il Magnifico, che venivano spesso ad immergersi in queste acque. Oggi non è più possibile fare il bagno lì dentro.
E' possibile però nuotare nella piscina termale dell'Hotel Posta Marcucci, con cui La Poderina è convenzionata (fatevi dare il buono-sconto: vi dà diritto ad una riduzione del 10% sul biglietto d'ingresso).
In uno dei pilastri del Portico di S.Caterina è collocata un'epigrafe in greco classico (ma scritta in periodo rinascimentale, da tale Lattanzio Tolomei, senese), dedicata alle ninfe, la cui traduzione -
più o meno - recita : "O Naiadi che abitate questi caldi vapori...io Vi saluto, e Voi donate acque copiose. Scorrete leggiadre, o buone sorgenti, e portate agli infermi, col Vostro fluire, la salute...).
Per i cinefili: qui il regista russoAndrej Tarkóvskij ha ambientato"Nostalghia" (in cui vi sono anche riprese di Pienza e San Galgano).
I ristorantini intorno alla vasca termale non sono male, meritevoli per una bella cenetta.
In particolare, è d'atmosfera l'Osteria del Leone.
Meritevole, sempre nei dintorni della piazza termale, anche il ristorante "La Parata".
Da visitare inoltre la zona archeologica dei bagni termali di Bagno Vignoni, recuperati e ristrutturati di recente (per fortuna!).
Sempre nel territorio di Bagno Vignoni si trova l'Hotel Adler Thermae (5 Stelle, che nasce dall'esperienza dell'Hotel Adler di Ortisei in Val Gardena - BZ) e che - anche a detta di chi opera nel settore (l'amica Gaia Teverini di Bagno di Romagna) - è la migliore Spa dell'Italia Centrale.
Il centro di San Quirico d'Orcia merita di essere conosciuto per una caratteristica che lo differenzia da altre cittadine come Pienza o S.Gimignano (senza nulla togliere a queste!): merita perchè è un paese vero, non solo o prevalentemente per turisti.
(Lasciate la macchina in uno dei parcheggi appena fuori dalle mura).
Molto bella è la Collegiata, con la sua piazzetta sulla quale si affaccia Palazzo Chigi, sede del municipio. Nei pressi l'" Osteria del Cardinale" (Luigina ottima cuoca, provare i suoi pici al ragù di nana...).
Proseguendo lungo la via principale, andate verso la piazza della Libertà dove c'è la Chiesa di San Francesco (all'interno una statua della Madonna in terracotta invetriata di Andrea
della Robbia, che in origine si trovava nella chiesetta di Vitaleta) e proseguite lungo la via Dante.
Ad un certo punto troverete una bella chiesa in stile romanico, dedicata a Santa Maria Assunta(suggestivo l'interno, anche se spoglio).
Nelle vicinanze di questa chiesa, verso Porta Romana, c'è un negozietto che vende formaggi.
Se volete comperare il famoso "pecorino di Pienza" ... non andate a Pienza, ma compratelo qui.
Rischierete di prenderlo più buono e di pagarlo meno!
E se volete fare uno strappo alla regola, e invece di degustare del vino volete sorseggiare un'ottima birra, non lontano da lì, sempre lungo la via principale, troverete il Birrificio di S,Quirico, che produce due ottime birre: "Iris"(bionda) e "Giulitta" (ambrata).
Sia dalla piazza della Libertà che dai paraggi della chiesa di S.Maria Assunta (da qui, attraverso il
Giardino delle Rose) potete dare un'occhiata agli Horti Leonini , esempio di giardino rinascimentale all'italiana.
Proseguendo lungo via Dante, oltre Porta Romana, giù giù fino ad attraversare la Cassia (conviene andarci in macchina) ad un certo punto arriverete a Villa Malintoppo, bella villa signorile e sede della Simonelli Santi (o Belladonna Sas) : se volete acquistare vini Orcia d.o.c. (ottimo "Antonio", buono "Malintoppo", notevole il Vin Santo), ottimi miele e marmellate (anche al corbezzolo) e olio extravergine di qualità, fermatevi pure qui.
E, se non è a Londra a promuovere i vini suoi e della d.o.c. di cui è presidente (o presidentessa?...), salutatemi Ilaria Simonelli (uno scricciolo di ragazza molto simpatica ed in gamba) e le sue bimbe Allegra, Rebecca e Maddalena (le mie "nipotine" della Val d'Orcia).
Fuori dall'abitato di S.Quirico, percorrendo strade bianche ed attraversando campi con panorami mozzafiato, potreste visitare Vignoni Alto , minuscolo borgo fuori dal tempo (ben ristrutturato) e Ripa d'Orcia,castello immerso nel verde degli ulivi.
Da vedere anche la chiesetta di Vitaleta (una delle immagini più classiche della Val d'Orcia è proprio quella di questa chiesetta ripresa appena fuori S.Quirico, sulla destra lungo la strada che porta verso Pienza. E in questa zona sono state girate alcune scene de "Il Gladiatore"... ).
Montalcino(famosa per il Brunello).
Caratteristiche sono le vie, belle per andarci a zonzo senza meta, la Piazza del Popolo con il Palazzo Comunale (particolare!) e la Fortezza.
Di recente, poi, è stato aperto il Museo del Brunello che merita senz'altro una visita (interessante anche dal punto di vista etnografico). Si trova lungo la strada che da Montalcino porta all'Abbazia di S.Antimo.
Ed è proprio l'Abbazia di S.Antimo ciò che ritengo veramente da non perdere nel territorio di Montalcino: è una splendida abbazia benedettina in alabastro, prestigioso esempio di incontro fra architettura romanica francese e lombarda, che la leggenda vuole sia stata eretta per volontà di Carlo Magno, nel 781.
(Si narra che le truppe del "Carletto" contrassero una malattia transitando per quelle terre. Il sovrano pregò il buon Dio di salvare i suoi uomini. Ed ecco apparve un angelo che gli indicò una certa erba da prendere insieme al vino, sicuramente - dico io - il precursore dell'attuale Brunello.
E i soldati guarirono. Per gratitudine, Carlo Magno ordinò che si costruisse l'Abbazia).
Un consiglio: andateci percorrendo la strada che parte da La Poderina e passa da Castiglione d'Orcia e da Monte Amiata Scalo (ci metterete 30-35 minuti d'auto). Fate in modo di arrivarci a tempo per le 18:30. Potrete assistere alla funzione dei Vespri con i Canti Gregoriani eseguiti dai monaci (che, se non sbaglio non sono più - ora - benedettini, ma agostiniani).
E' un'esperienza unica!!! Fa bene all'anima!...
Sempre in territorio di Montalcino, nella frazione di Torrenieri (fate la "strada vecchia" che da S.Quirico porta a Torrenieri...)da non perdere una visita alle storiche Cantine Museo di Abbadia Ardenga: vi farà da guida Mario Ciacci, persona squisita, che ama la sua terra e che vi saprà raccontare storia ed aneddoti sul territorio e sul Brunello (è uno dei soci fondatori del relativo Consorzio...).
Pienza
La "città ideale", fatta erigere da Enea Silvio Piccolomini - alias Papa Pio II - nelle vicinanze del paese che gli dette i natali, vale a dire Corsignano.
Costruita su progetto dei più insigni progettisti dell'epoca (tra cui Bernardo Gamberelli, detto il "Rossellino"), secondo alcuni è solo un puro esercizio dell'arte architettonica; tant'è che si narra che - in uno dei palazzi principali - l'architetto si fosse dimenticato delle cucine!
Anche Pienza è un paese da girare pigramente, sostando nelle sue viuzze. Ce ne sono di molto romantiche: la "Via dell'Amore", la "Via del Bacio"...
Date pure un occhio alle vetrine di prodotti tipici, ma non Vi consiglio acquisti: sono negozi per turisti e basta; forse l'unico che merita - lungo Corso Il Rossellino - è quello di Valerio Truffelli, un artigiano della lavorazione della pelle, che fa belle cinture (un paio d'anni fa, era indeciso - lui - se farmi o meno un certo modello di cintura. "Se la mi si ingrassa non l'è più bona!" Me l'ha poi fatta dietro promessa che non sarei ingrassato!... La porto sempre con i jeans...).
(Se proprio Vi "scappa" di entrare in un negozio di vini e alimentari per comperar qualcosa, salverei l' "Emporio delle Fattorie"; se lasciate l'indirizzo, periodicamente Vi manderanno il catalogo dei loro prodotti, che Vi potranno essere spediti tramite corriere. Quasi tutti i negozi di Pienza lo fanno...).
Di Pienza sono famose la Cattedrale di S.Maria Assunta, così come il Palazzo Piccolomini e il Palazzo Pubblico (sede comunale), che insieme contribuiscono a formare piazza Pio II(un piccolo gioiello, una delle piazze rinascimentali più famose d'Italia).
(Se andate verso l'abside della Cattedrale, Vi accorgerete che il pavimento è in leggera discesa. E questo non per una bizzarria del'architetto, ma perchè -nel corso dei secoli - il terreno della collina sottostante ha incominciato a cedere, qualche millimetro l'anno. Procedete quindi con circospezione e soprattutto ... non dopo aver abbondantemente pranzato...).
Fuori delle mura di Pienza, meritano una visita :
la Pieve di Corsignano, chiesa romanica (XI-XII sec.) del borgo originario: date un occhio alla lunetta del portale d'ingresso (il mistero della sirena e dei basilischi...).
Anche qui, le campagne attorno sono state immortalate in diverse scene de "Il Gladiatore".
Il monastero di S.Anna in Camprena (per me, imperdibile...), che è stato usato come "location" di un altro film vincitore di premio Oscar : "Il Paziente Inglese".
Entrate pure nel monastero, e cercate il refettorio: Vi aspetta qualcosa di veramente bello.
In questa sala Vi sono degli affreschi di Giovanni Antonio Bazzi detto il "Sodoma" (non per per un certo qual "vizietto", come pensano alcuni, ma perché lui - piemontese - per intercalare usava spesso dire "Su, anduma", di modo che i toscani lo soprannominarono così, storpiando, "Il Sodoma"), pittore che mi piace per la bellezza che sa rendere nei volti di donna.
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Proseguendo oltre S.Anna in Camprena, si può fare un giro veloce verso Trequanda (particolare la facciata della chiesa principale), Castelmuzio e Petroio (il paese della terracotta, di cui c'è il museo), pittoreschi borghi medioevali.
Un discorso a parte merita Monticchiello , sempre nel territorio del comune di Pienza.
Da queste parti vi sono dei tramonti spettacolari su Pienza. Per cui, consiglio cena all' osteria "La Porta" (proprio nei pressi della porta attraverso la quale si accede al borgo).
Va prenotato (tel. 0578-755163, giovedì chiuso) e conviene - se è una bella serata di primavera o d'estate - chiedere un tavolo all'esterno, sulla terrazza, in prima fila per il tramonto. Oltre tutto, si mangia discretamente (ma il "bonus" lo merita soprattutto per la posizione vista tramonto) ed è possibile prendere il vino "a bicchiere" (assaggia un "Orcia d.o.c.", se ce l'hanno in degustazione).
Anche Monticchiello merita una visita, passeggiando tra le sue vie. Da vedere anche la pieve, dove si trova la Madonna di Monticchiello di Pietro Lorenzetti (copia; l'originale si trova a Pienza, presso il palazzo Piccolomini).
Monticchiello ha una peculiarità per cui è ormai diventato famoso: ogni anno viene messa in scena una rappresentazione teatrale alla quale partecipa gran parte degli abitanti del paese.
Vale la pena di interessarsi per vedere se nel suo teatrino (Il Teatro Povero di Monticchiello) è in programma qualche spettacolo (anche non quello annuale). Come si usava un tempo, non si paga un biglietto per lo spettacolo, ma - in genere - passano con un cestino per raccogliere le offerte!...
E, per i curiosi, merita senz'altro una visita il Museo "Tepotratos, scene del teatro popolare tradizionale toscano": "un'esperienza sensoriale"!... Provare per credere!
Per andare a Monticchiello, fate la Cassia (direzione S.Quirico d'Orcia). Dopo aver passato la deviazione per Bagno Vignoni, poco in là troverete una strada sulla destra (sono indicate Pienza, Chianciano, Montepulciano).
Percorrendola, incontrerete ad un certo punto, sulla destra, Spedaletto, un fortilizio presso il quale i pellegrini della via Francigena (Romei) vi trovavano spesso ospitalità (da cui il nome).
E sempre in quella zona, sulla sinistra - nel mese di maggio - potreste ammirare un campo infinito di rossi papaveri in fiore.
Proseguendo sulla strada, incontrerete l'agriturismo Torre di Nano, subito dopo - allo "stop"- prendete a sinistra, indicazione Pienza. Fatti pochi chilometri, troverete - sulla destra - una deviazione per il borgo medioevale di Monticchiello (20min. circa da "La Poderina").
Radicofani
Famoso per la sua Fortezza, che si intravvede in lontananza da più parti della Val d'Orcia, e per essere stato il nascondiglio di uno dei briganti nostrani più famosi: Ghino di Tacco - originario di Torrita di Siena - una specie di Robin Hood toscano dei tempi di Dante e del Boccaccio (che infatti scrissero anche di lui).
Nelle chiese di San Pietro Apostolo e di Sant'Agata, nel centro storico, potrete ammirare delle opere (terrecotte invitriate) di Andrea della Robbia.
(I della Robbia sono famosi e unici per le loro terrecotte. Il capostipite - Luca della Robbia - inventò il procedimento per creare questi capolavori. Tramandato al nipote Andrea - che sapeva trasmettere alle figure che realizzava una dolcezza ineguagliabile, vedi le opere a La Verna (AR) - il suo segreto si perse dopo gli ultimi esponenti di questa famiglia - Giovanni ed infine Girolamo - che comunque, secondo me, non furono all'altezza dei primi due. Molti furono coloro che cercarono di imitare i Della Robbia, ma nessuno fu capace di eguagliare la brillantezza delle loro terrecotte invitriate. E nessuno riuscì a scoprire il loro segreto).
A Radicofani, se volete mangiare a sazietà piatti della schietta tradizione toscana, in un ambiente
piacevolmente rustico, allora andate a "La Grotta".
Ai confini con la Val d'Orcia
Montepulciano, splendida cittadina, patria del Poliziano (Agnolo Ambrogini, detto il Poliziano, poeta e letterato del XV secolo, coevo di Lorenzo il Magnifico, che fu il suo mecenate e alla cui corte visse per vari anni - Montepulciano fu sempre alleata di Firenze, diversamente dalle città limitrofe, fedeli alla Lupa Senese).
Di notevole c'è la Piazza Grande, con il Duomo dalla facciata mai completata e al cui interno va ammirato il Trittico di Taddeo di Bartolo.
Un po' fuori dal nucleo storico del paese c'è la Chiesa di San Biagio (con un bel campanile rinascimentale. Originariamente ne erano previsti due. La costruzione del secondo non fu mai completata, forse perchè il terreno si era rivelato un po' cedevole).
Vale la pena di seguire la via principale e dare un occhio alle antiche cantine (il Nobile di Montepulciano è un altro dei vini famosi di queste terre). Occhio anche ad alzare lo sguardo quando si giunge nei pressi della torre civica: sulla sua sommità c'è una statua di Pulcinella che batte le ore (e anche la mezza, se non sbaglio).
Se volete gustare un buon caffè, vale la pena di fare una sosta a "Il Poliziano", locale molto elegante e d'atmosfera.
Proprietaria de "Il Poliziano"è la moglie di Giulio Caporali, fondatore dell'azienda "Tenuta Valdipiatta" (uno dei vini da lui prodotti è un "tre bicchieri" della guida dei Vini d'Italia. Secondo Wine Spectator - prestigiosa rivista di enologia -
Caporali produrrebbe il miglior vino Nobile di Montepulciano).
Giulio Caporali, cesenate, ingegnere presso le Ferrovie dello Stato e sindacalista -diretto collaboratore di Lama - ad un certo punto piantò tutto per venire da queste parti e metter su un'azienda vinicola. Ora collabora con lui anche la figlia Miriam. Sono rimaste persone alla mano.
Torrita di Sienae Montefollonico(bel borgo medioevale, conosciuto da pochi): vale la pena di farvi un salto!
L'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, senz'altro merita anch'essa una visita - e neanche tanto veloce! - tanto più che si trova vicino a una zona che in poche centinaia di metri mostra le caratteristiche essenziali delle cosiddette "Crete Senesi", con sbiancane e calanchi, tipici della
Val d'Arbia (tra Asciano, San Giovanni d'Asso, Buonconvento, ...).
Murlo, in Val di Merse, microscopico borgo medioevale, cinto da mura.
Ha un museo archeologico con vari ritrovamenti d'epoca etrusca che merita una visita.
E poi ha una particolarità: pare che i suoi abitanti siano quelli più vicini, dal punto genetico, agli antichi Etruschi. Questo secondo studi effettuati da un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Genetica dell'Università di Torino.
Le ricerche confrontarono il DNA prelevato da antiche ossa etrusche con quello dei murlesi:
ne emerse che questi ultimi conserverebbero ancora diverse caratteristiche genetiche degli etruschi: ne avrebbero ereditato i lineamenti del volto (occhi distanti tra loro, naso dritto e attaccato alla fronte, zigomi piuttosto pronunciati) e la struttura delle dita dei piedi.
Il proprietario della pizzeria del borgo ne è un esempio...
Anche "Le Figaro" ha dedicato alla vicenda un intero inserto.
Chiusi, famosa per le sue tombe etrusche e per il relativo museo, ha anche un notevoleristorantino, uno dei miei preferiti: "La Solita Zuppa" (tel.0578.21006 - chiuso il martedì), dove Luana e Roberto sapranno consigliarVi per il meglio.
Il Parco Faunistico del Monte Amiata - ad Arcidosso - è una novità nel panorama dei Parchi a livello nazionale. S'ispira ai Wild Park tedeschi e, in un territorio assai piacevole dal punto di vista paesaggistico ed ambientale, propone una serie di aree faunistiche integrate di grandi dimensioni. Si possono osservare tranquillamente varie specie di ungulati (cervi, daini, camosci, caprioli,...) e, con un po' di fortuna, anche il lupo!
(...e poi mi saprete anche dire che cos'è un "sorcino crociato"!!!).
Non lontano dal Parco si trova il Monte Labbro, sulla cui cima si conservanoi resti della comunità dei Giurisdavici, seguaci di Davide Lazzaretti, il "Cristo dell'Amiata".
Meritano una visita sia il parco che il Monte Labbro!
Una cosa che ancora non sono riuscito a fare è prendere il Treno Natura su littorine d'epoca e treni a vapore. Organizzano pochi viaggi nell'arco dell'anno, quasi sempre di domenica. Non ho mai avuto la fortuna che le mie ferie coincidessero con le date del Treno Natura. Provate a vedere sul sito www.ferrovieturistiche.it